Activity: Paolo Pejrone - Bramafam
Il Bramafam ha 20 anni, possiede una pendenza assai accentuata in certe parti ed è caratterizzato da una ricchezza incredibile di specie arboree, arbustive, ma anche di fiori e di… animali.
Uccelli (deliziosi canti di usignoli), lucciole, cicale, rospi, salamandre, ma anche gufi qui si trovano tutti a loro agio.Si può a buon diritto parlare di “giardino abitato”, grazie al fatto che non vengono eseguiti trattamenti con prodotti chimici.Nel giardino si riconoscono varie parti scandite da una diversa vegetazione scelta in funzione dei differenti microclimi che si riscontrano: l’orto, una area di sosta in cui domina una grande quercia, la valletta, una ripa scoscesa e assolata, il bosco, l’oliveto.
Entrando nel giardino, che forse raggiunge il suo massimo splendore in maggio, si è accolti da due grandi e rigogliosi oleandri con fiori di colore bianco, luminoso e purissimo. Sono stati ottenuti da talee portate dall’Isola d’Elba. Qui si trovano perfettamente a loro agio,“sono piante robuste – afferma Pejrone – d’altra parte quelle non robuste si eliminano da sole”. Inoltre nel giardino di Bramafam si tende sempre più a prediligere specie che amano le alte temperature e tollerano modesti apporti idrici, in virtù dell’andamento climatico di questi ultimi anni. Il cuore del giardino è un bellissimo orto, ordinato (le parcelle sono delimitate dal bosso) e produttivo, grazie ad un terreno arricchito da compost e da buon letame maturo; l’acqua non è distribuita goccia a goccia, ma con grandi innaffiatoi (quando e quanta serve). La posizione ben riparata garantisce la possibilità di coltivare anche specie esotiche, come i banani (Musa cavendishii) che qui prosperano e d’inverno, afferma Pejrone, “spogli sono presenze forti di possente e grandiosa sicurezza”.
Tutte le zone maggiormente in ombra nel giardino sono state ricoperte da folti gruppi di felci “grandissime alleate del giardiniere pigro”: infatti non richiedono nulla! La disposizione stessa delle piante indica una conoscenza perfetta delle loro esigenze, della loro ecologia,in definitiva, una comprensione del loro linguaggio.
Così la ripa secca e povera quanto a composizione chimica del terreno ospita salvie e iris, collezioni di rosmarini e di corbezzoli,filliree e viburni, cisti e sughere, papaveri della California e Ceanothus.
Lungo la valle in cui un tempo c’erano solo robinie e rovi ora trovano posto camelie e azalee, tante magnolie,nelle specie più differenti e anche poco note,per giungere ad uno stagno circondato da bambù e vari grandi Gunnera manicata molto particolari, caratterizzate dall’avere lunghi piccioli e lamine fogliari che possono raggiungere anche il metro e mezzo di diametro.
Sulla collina è stato piantato un uliveto composto da un migliaio di piante scelte tra le cultivar meno sensibili al freddo, in grado di produrre un olio di grande qualità; il terreno in questione non era mai stato ad uliveto coltivato prima, per cui non è necessario alcun trattamento chimico come, invece, avviene quasi ovunque altrove con peggioramento della qualità del prodotto.
Un punto focale del giardino è rappresentato dalla maestosa quercia di oltre 80 anni: è un richiamo alla sosta, alla pausa sotto la sua ombra invitante, alla conversazione sul giardino e sui giardini, ad ascoltare i suoni della natura, a pensare, a progettare.
Tante sono al Bramafam le fioriture che si succedono nel corso dell’anno: a dicembre gli ellebori ( Helleborus atrorubens, elleboro della Croazia) sono tra i più precoci, a febbraio alcuni iris, a marzo molte magnolie e i ciliegi, a maggio un tripudio di rose, tra cui la molto amata R. chinensis sanguinea “Maréchal Niel”, “Safrano”, la Rosa roxburgii che un tempo si chiamava R. microphilla per alludere alle piccole foglie, a giugno le peonie, in agosto gli agapanti, a settembre le ortensie come la superba “Vicomtesse de Vibraye” e così via. Le piante del giardino di Revello giungono da ogni parte del mondo: alcune sono stati amori a prima vista, altre invece sono state scoperte poco per volta come lo sconfinato regno delle euforbie ricco di tante sorprese.
Tratto da ARTE E NATURA di Elena Accati – Daniela Piazza Editore
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