Dal 2013, ogni anno facciamo visita agli amici di Bourton House Garden nelle pittoresche Cotswolds. Questo 2024 ci torniamo in data 7-12 luglio – Leggi qui il programma
Nascosto dietro un alto muro, alle porte del minuscolo villaggio di pietra di Blockley, Bourton House è un’esperienza di eccellenza, una sinfonia di idee, colori, varietà di piante e tecniche di potatura.
Questo giardino, diviso in stanze da siepi e muretti, regala ad ogni angolo una sorpresa inaspettata: dal giardino bianco alla bordura tropicale, dal prato con vista sulla campagna circostante alla suggestiva zona d’ombra, fino alle serre colme di cactacee e succulente, e alle forme tozze e spiritose delle topiaria, il tutto contornato da bordure erbacee dai colori vivaci.
Siamo entusiaste di portarvi nel mondo incantevole di Bourton House attraverso un’intervista con Jackie Rae, il cuore verde di questo giardino meraviglioso.
Jackie, il capo giardiniere, ci condurrà in un viaggio attraverso la sua esperienza e le sue visioni, trasportandoci in un mondo di colori, profumi e sfide affrontate con passione.
Scopriremo come il suo lungo apprendistato ha plasmato il suo approccio e cosa rende Bourton House un luogo così speciale.
Parleremo di tradizione e innovazione, di cambiamento climatico e di come Bourton House si evolve in armonia con il suo tempo.
Preparatevi a lasciarvi incantare dalla magia dei giardini e a scoprire il segreto dietro la loro bellezza senza tempo. L’intervista è pubblicata alla fine della galleria fotografica qui sotto.
In che modo, Jackie, la sua esperienza di lavoro al fianco di Paul Nicholls per 17 anni ha influenzato e ispirato il suo percorso come giardiniera a Bourton House?
Sono arrivata a Bourton House nel 2002 dopo aver frequentato per 2 anni l’università di orticoltura, un anno di tirocinio studentesco presso i Sir Harold Hillier Gardens e un paio d’anni di esperienza sul campo. Ho imparato la maggior parte di quello che so qui a Bourton House.
La più grande forza di Paul Nicholls era la sua attenzione ai dettagli. Paul si concentrava particolarmente sulla manutenzione del giardino piuttosto che sulla progettazione; lavorando al suo fianco ho imparato moltissimo. Entrambi prediligiamo l’uso intensivo di piante non rustiche. Un approccio di cui Paul Williams (il precedente capo giardiniere) faceva largo uso, ma che abbiamo ancor più enfatizzato, tanto che oggi è una delle caratteristiche distintive di Bourton House insieme alla quantità di vasi e contenitori estivi che utilizziamo.
In un settore storicamente dominato da uomini capo giardinieri, quali sfide devono affrontare le donne per lasciare il loro segno distintivo? Che tipo di valore aggiunto possono apportare al settore?
Quando ho iniziato ad occuparmi di orticoltura nel 1997 non è stato facile trovare lavoro. Sono alta solo un metro e mezzo e alcuni datori di lavoro pensavano che non avrei avuto sufficiente forza e resistenza per portare a termine il lavoro. Anche la retribuzione era inferiore, secondo la mia esperienza, rispetto a quella degli uomini. Molti datori di lavoro vedevano nel giardiniere (e alcuni lo vedono ancora) una figura che, nei mesi invernali in cui il lavoro in giardino diminuisce, fungesse anche da tuttofare, addetto alla sicurezza o autista.
In generale sono convinta che le donne siano altrettanto brave degli uomini nel ruolo di giardiniere.
Adesso ci sono moltissime capo giardiniere in tutti i tipi di giardini. Può essere un lavoro duro, ma tutti ne sono capaci. Entusiasmo, voglia di imparare e sperimentare sono fattori importanti. Ho scoperto che in una squadra ognuno ha i propri punti di forza e di debolezza e lavorare con questa consapevolezza è vantaggioso non solo il giardino, ma anche per la squadra e il morale.
In qualità di capo giardiniere di Bourton House, come riesce a mantenere un equilibrio tra il mantenimento di un giardino di tradizione e l’introduzione di nuove idee? I proprietari del giardino sono ricettivi ai cambiamenti?
A Bourton House abbiamo mano libera su ciò che facciamo in giardino, ma Roelof e Cheryl (i proprietari) valutano attentamente le modifiche proposte e sono consapevoli di ciò che piace e si aspettano i nostri visitatori.
Il nostro non è un giardino storico: alcune siepi e alberi sono vecchi ma la maggior parte del giardino è stata sviluppata a partire dai primi anni ’80. Il giardino è un mix di layout formale, la struttura è fornita da siepi e topiaria, e piantumazioni rilassate e informali con una buona combinazione di perenni delicate e perenni più rustiche e resistenti.
Quando abbiamo dovuto rimuovere le siepi topiate, in particolare nel Knot Garden e nel parterre, dovevamo assicurarci che venisse mantenuta in quella parte del giardino una certa formalità e struttura che era tipica della topiaria. Ad esempio, in quello che era il Knot Garden, abbiamo piantato piante di Taxus baccata e Prunus lusitanica ‘Myrtifolia’ per fornire struttura e simmetria, e ai loro piedi graminacee anch’esse disposte simmetricamente. Man mano che i Taxus e i Prunus cresceranno, verranno topiati, quindi quest’area cambierà e si svilupperà con il passare degli anni.
Con il crescente aumento di parassiti e malattie penso che sia necessario pensare a soluzioni alternative, soprattutto legate alla scelta delle piante da introdurre in giardino. Come accennato in precedenza, a Bourton House avevamo una grande quantità di bossi e tassi. Con l’arrivo della peronospora e della piralide ho voluto evitare di ripiantare queste piante e diversificare invece la gamma di piante utilizzate per le siepi o trovare altre soluzioni. Cosicchè, ad esempio, se il tasso diventasse suscettibile a una nuova malattia, non perderemmo nuovamente tutta la topiaria poiché avremmo un mix di piante diverse utilizzate.
In un’area abbiamo rimosso una siepe di bosso e l’abbiamo sostituita con l’ortensia “Annabelle” (la nuova varietà forte e migliorata). E’ stato un grande successo! Lungo il muro della terrazza abbiamo utilizzato Euonymus ‘Green Spire’ che, seppur delicato ci è stato consigliato. Cresce molto velocemente e nel giro di un anno ha già formato una siepe alta 30 cm.
La maggior parte dei cambiamenti nel giardino sono stati necessari. Un cambiamento significativo che abbiamo apportato, ma non per necessità, è la creazione di un prato di fiori selvatici nel frutteto dietro il fienile dove abbiamo un’ampia area salotto esterna per la caffetteria del giardino. Questa zona veniva regolarmente falciata da oltre trent’anni, ma durante il lockdown abbiamo deciso di sperimentare, lasciando alcune aree intatte e falciando solo i sentieri attraverso di esse. È stato un grande successo, accolto positivamente da parte dei visitatori. Tra i numerosi fiori spontanei sono nate anche le orchidee delle api e in generale, la popolazione di insetti e farfalle che animano il prato è notevolmente aumentata.
La decisione di rimuovere il Knot Garden deve essere stata molto difficile. Quali fattori hanno giocato un ruolo nella scelta delle graminacee come sostituto, e qual era il concetto alla base di questa rivisitazione?
Da diversi anni ormai il Knot Garden non era nel suo aspetto migliore, le siepi e gli alberi di tasso che lo circondavano non permettevano una sufficiente circolazione d’aria. In particolare il bosso era in alcune parti molto rovinato e doveva essere sostituito ogni anno. Con l’arrivo della peronospora, Roelof (il proprietario) era comunque intenzionato a mantenere il Knot Garden e dargli un’altra possibilità. Quindi, abbiamo tagliato tutte le piante, le abbiamo trattate, annaffiate, nutrite e pacciamate come raccomandato.
Nonostante ciò, i risultati sono stati deludenti e dopo molte riflessioni e deliberazioni e un altro attacco di peronospora, abbiamo deciso di rimuoverlo completamente. Peraltro negli ultimi anni il Knot Garden era stato al centro dei commenti dei nostri visitatori, ritenuto non all’altezza del resto del giardino, quindi è stato quasi un sollievo poterlo finalmente estirpare.
Se avessimo ripetuto il progetto con un altro impianto dello stesso tipo, sarebbe stato un passo indietro e non avrebbe avuto lo stesso successo che il Knot Garden aveva avuto nei suoi tanti anni gloriosi. Si imponeva quindi un restyling completo!
Nel considerare il design, volevo che l’area desse una sensazione di calma, prevalentemente di colore verde con un po’ di movimento e che ben si integrasse con il laghetto che si trova al centro. Volevo anche introdurre qualche topiatura ma al contempo ridurre gli interventi di manutenzione. Ho scelto graminacee resistenti, adatte al terreno e al clima e con una buona struttura e un buon aspetto generale. Roelof e Cheryl erano un po’ diffidenti, ma ho mostrato loro le foto delle piante e ho dato loro un’idea di come sarebbero stato il risultato finale. Ad alcuni visitatori non piace: non amano le graminacee o volevano che il Knot Garden rimanesse inalterato, ma altri hanno abbracciato l’idea e l’adorano. Come ho già detto in precedenza, ho utilizzato Taxus Baccata e Prunus ‘Myrtifolia’ per la topiaria: il tasso sarà tagliato in coni o pilastri in 2 file al centro e l’alloro dalle foglie strette sarà tagliato in cumuli lungo i 2 lati lunghi . Ovviamente queste piante al momento sono piccole ma man mano che crescono l’intera area cambierà aspetto.
In tutto il mondo i giardini devono fronteggiare il cambiamento climatico. Anche il Regno Unito ha sperimentato estati molto secche. Come pensa di adattarsi a questo cambiamento e affrontare la sfida a Bourton House?
Gli effetti del cambiamento climatico significano che dobbiamo adattarci. Sfortunatamente il cambiamento climatico non significa solo che le estati sono più calde e secche, ma anche più ventose. Gli inverni tendono ad essere gelidi, a volte nevosi, ma sempre ventosi e molto piovosi. Ciò significa che il terreno può essere freddo e umido o congelare e molte delle piante più tenere non sopravviverebbero. Inoltre, negli ultimi anni siamo passati dal clima freddo e invernale direttamente all’estate, quasi senza una transizione primaverile.
In estate piantiamo molti arbusti e perenni delicate e semi rustiche, ma devono essere conservate al riparo dal gelo durante l’inverno e questo processo continuerà anche in futuro. La serra, nella quale mettiamo a riparo le perenni delicate, deve essere riscaldata ma abbiamo ridotto la temperatura da 11°C a circa 8°C e manteniamo il polytunnel a circa 3-4°C.
Un ulteriore svantaggio delle piante delicate è che sono sensibili alla siccità poiché non hanno grandi sistemi radicali consolidati nel terreno. Le bordure che abbiamo piantato al posto del Knot Garden e del parterre dovrebbero resistere alla siccità ma anche far fronte a condizioni climatiche più umide grazie alle specie e alle cultivar che abbiamo scelto. In alcune aree, come le terrazze, utilizzo piante che non devono essere rimosse in modo che siano da sole in grado di far fronte alle condizioni secche e ventose, ma c’è sempre spazio per alcuni Argyranthemum che hanno un lungo periodo di fioritura e necessitano di poca irrigazione.
Non vogliamo cambiare completamente il layout del giardino e continueremo comunque ad avere tanti vasi e contenitori che avranno sempre bisogno di essere annaffiati. Prediligiamo l’uso di contenitori molto grandi e cerchiamo di evitare l’uso di vasi troppo piccoli, utilizziamo inoltre un buon compost che non si asciuga troppo rapidamente. Questa è un’ulteriore sfida, visto che utilizziamo compost senza torba.
In alcune aree, anziché l’uso dell’irrigazione manuale o degli irrigatori a spruzzo, abbiamo utilizzato gocciolatori che riducono al minimo l’uso dell’acqua. Usiamo ancora l’irrigatore a spruzzo vicino alle bordure ma cerchiamo di limitarne l’uso al minimo. In futuro prevediamo che i nostri metodi di irrigazione cambieranno con un maggiore utilizzo di tubi gocciolatori.
Nel corso degli anni abbiamo aggiunto molto compost e materia organica alle bordure: questo aiuta a trattenere l’umidità nel terreno. In alcune zone abbiamo aggiunto bordure in legno per aumentare il livello di umidità del suolo.
Bourton House Garden è un tipico giardino tradizionale inglese. Secondo lei come è possibile coniugare il rispetto delle tradizioni con le nuove influenze in materia di garden design provenienti dall’estero?
Siamo sempre aperti alle idee e al cambiamento, ma in realtà se qualcosa funziona bene perchè cambiarla? Certo il cambiamento climatico, l’aumento di costi del personale, del carburante e di altre voci di costo in generale imporranno un cambiamento.
È un gioco di equilibri perché dobbiamo tenere conto delle aspettative sia dei visitatori che dei nostri proprietari, ma ci impegnamo a rendere Bourton House unico nel suo genere. Cambiamento climatico a parte, i giardini si evolvono continuamente in ogni caso e non dovrebbero mai rimanere gli stessi. Se un esemplare di albero o pianta muore è triste e le piante ci mancheranno, ma è un’opportunità di innovazione e cambiamento! Non solo qui a Bourton House siamo pronti ad accogliere le influenze da qualunque parte provengano.
Questo 2024 ci torniamo in data 7-12 luglio – Leggi qui il programma



















