Condivido con piacere il diario del viaggio in Olanda appena concluso preparato da una affezionatissima viaggiatrice di Viaggi Floreali, Paola Colucci a cui aggiungo un mio collage do foto.
Erica ci ha portato in Olanda a fine agosto, il periodo migliore per cogliere al meglio la bellezza dei giardini ispirati alla Dutch Wave. Nove “girls” imbarcate in un pulmino hanno così potuto scorrazzare in lungo e in largo alla scoperta di luoghi indimenticabili, con i tempi giusti per poter godere appieno di paesi, città, giardini e parchi. Una settimana ricca di sorprese, vissute con grande allegria, all’insegna della curiosità e dello stupore.
La visione che ora abbiamo dell’Olanda è del tutto diversa da quella che ci prefiguravamo prima del viaggio; abbiamo potuto apprezzare così la calda accoglienza che ci è stata riservata, la frugalità di un popolo che, pur partendo da condizioni ambientali difficili, ha saputo farne un punto di forza grazie al lavoro, e non riposa certo sugli allori. Gente abituata a lavorare duro, niente lussi ma attenzione all’ambiente, semplicità nei modi, più valore alla sostanza che all’apparenza. Non ci aspettavamo di vedere luoghi così belli e giardini così particolari, un inno all’innovazione nel segno della sostenibilità.
Abbiamo iniziato con la visita al giardino privato di Piet Oudolf, uno dei padri della Dutch Wave, movimento che si può definire anche nuovo perennialismo, visto l’uso magistrale delle erbacee perenni e delle graminacee, abbinate al fine di dar vita a giardini dall’aspetto naturale. In realtà alla base di questi giardini c’è una progettazione rigorosa, ma così non sembra e ci si sente a proprio agio, certi che si potranno prendere a prestito molti spunti, oltretutto senza un’eccessiva spesa. Oudolf, che continua ad esercitare la professione di architetto del paesaggio nonostante sia ormai una star a livello mondiale ed abbia una certa età, ci ha accolto con semplicità assieme alla moglie Anja. Il loro giardino coniuga il rigore di alte siepi formali con spazi in stile prateria, in cui campeggiano magnifiche graminacee assieme a colorate piante perenni. Hummelo, nasce come vivaio (oggi dismesso) e terreno di sperimentazione e selezione delle piante più resistenti, le cultivar dai colori più giusti, uno per tutti un gigantesco eupatorium rosa scuro che abbiamo poi rivisto in numerosi giardini.
Abbiamo dormito a Zwolle, un’antica città anseatica, il giorno dopo abbiamo ripercorso 80 anni di storia del garden design olandese visitando i giardini di Mien Ruys, donna fantastica che nel corso della sua lunga carriera ha dettato le linee guida dello stile olandese, estremamente innovativo. Una teoria di giardini di tipo diverso, d’ombra, d’acqua, da sole…modelli ed aiuole da imitare, alla portata di tutti, arredati con materiali semplici, anche frutto di riciclo. Una fonte di ispirazione inesauribile, anche grazie all’intento didattico delle spiegazioni per la composizione delle aiuole.
Prossima tappa “Priona”, il giardino del compianto Henk Gerritsen, che ha fatto dell’uso delle piante spontanee la sua bandiera. Dopo la sua morte il giardino è stato preso in cura da una fondazione ed ora da una donna coraggiosa, che ha lasciato il suo lavoro manageriale per gestire e riportare alle origini, nel tempo, questo parco. Qui siamo state a lungo tranquille, coccolate da un giovane chef che ci ha preparato degli incredibili piatti a base di erbe e fiori e vari ingredienti, presentati in modo del tutto innovativo.
Il giorno dopo abbiamo visitato un giardino con vivaio, “De Luie Tuinman”composto da una pluralità di stanze ispirate a diversi stili; sensazionali i giardini d’ombra, le aiuole di perenni, le collezioni di fiori, il tunnel di platani, i giardini d’acqua. E pensare che il nome significa “Il giardiniere pigro…”
Ci siamo quindi spostate a Nord, dove abbiamo visitato “Lianne’s Siergrassen”, un vivaio specializzato in graminacee, dove abbiamo giocato a fotografarci dall’alto, immerse nella “prateria” punteggiata di fiori di ogni colore.
Abbiamo dormito a Groeningen, che abbiamo visitato il giorno dopo con una guida. Qui abbiamo anche gironzolato nell’immenso mercato, ricco di ogni ben di Dio, a prezzi modici. Peccato non avere molto posto in valigia per fare incetta di bulbi….
Nel pomeriggio siamo andati in ‘pellegrinaggio’ a Kwekerij Jakobs, dove i proprietari coltivano la collezione nazionale di helenium. Io vado matta per questi fiori semplici e colorati di fine estate, così mi sono inebriata alla vista di nuove cultivar bellissime, “Red velvet” le cui corolle rosse si incendiano alla luce, oppure Carneval, dalle grandi margherite screziate di giallo e rosso. Sono stata particolarmente bene nel giardino di questo vivaio, dove i sentieri tra le alte perenni portano ad un laghetto. Si deve riconoscere agli olandesi una capacità magistrale nel creare percorsi che diano movimento ad un territorio per sua natura piatto! Non solo, anche nel fare giardini ricchissimi in un suolo sabbioso.
Ci siamo quindi spostate a Nord, con un traghetto siamo andate all’isola di Schiermonnikoog, dove abbiamo affittato delle biciclette e ci siamo immerse nella natura meravigliosa di questo posto, dove le mucche pascolano nei prati di graminacee ed artemisia, e si percorrono le stradine in lungo e in largo. La spiaggia è quasi lunare, battuta dal vento. Ci siamo divertite, il tempo atmosferico ci è sempre stato favorevole in questo viaggio, consentendoci anche qui di godere del sole, di un vento non freddo, libere come l’aria…
Il giorno dopoabbiamo visitato un giardino con vivaio, “De Kleine”, incredibilmente vario, con ricche bordure in cui campeggiano sia le Hydrangee paniculate bianche, dai fiori grandi ed eretti che si trovano un po’ ovunque e caratterizzano i giardini del paese, sia piante ricercate e mai viste, ordinabili facilmente via internet.
Nel pomeriggio ci aspettava la visita al giardino più speciale… quello di Jaap de Vries, tecnico dell’illuminazione teatrale che, in pensione, ha creato un giardino di luce, in cui le stipe dorate fanno da sfondo a fiori colorati, il paradiso della fotografia! Il proprietario e la moglie ci hanno accolto, come del resto hanno fatto in molti nel corso di questo viaggio, in modo da farci apprezzare appieno la permanenza nel giardino, con spiegazioni esaurienti e merenda sotto il gazebo. Mi sono stupita una volta di più di come si possa riuscire a creare giardini così diversi, a seconda delle interpretazioni dei loro creatori…qui c’è una sensibilità incredibile nell’allestire un ambiente quasi teatrale, che cambia con la luce, dagli effetti forti, addirittura drammatici verso sera…i fiori a pannocchia di sanguisorbe e persicarie, le corolle di helenium e rudbekie, le delicate salvie e i robusti eupatorium catturano l’attenzione in mezzo alle stipe ondeggianti che catturano i lampi di luce ed a loro li rimandano, in un gioco di colori e di chiaroscuri….una festa per gli occhi, un invito alla meditazione estatica…
Le notti passate a Dokkum ci hanno fatto apprezzare le particolarità di questa città del Nord, vestita a festa per una “sagra” del gambero gigante, dove un tempo si passava nella tradizionale corsa con i pattini per i canali attraverso 12 città, che ora non si fa più a causa del riscaldamento globale. Passato e presente della cittadina, fiera delle proprie tradizioni, ci sono stati spiegati da Erwin, giovane studioso di storia.
Abbiamo quindi incontrato Nicco Kloppenborg, garden designer che ha abbellito l’intera cittadina dove abita, i cui residenti si sono accordati nell’affidarsi a lui per creare un paesaggio unitario, un rimando da una casa all’altra di siepi non troppo alte che consentono la visione di piante usate con maestria. Potenza dell’Olanda…chi mai farebbe questo dalle nostre parti? Il risultato è eccellente. Nikko ci ha ospitato a casa sua, allestendoci un pranzetto ottimo ma semplice, nello stile olandese di un’accoglienza che non ti mette mai in imbarazzo e ti fa star bene.
Percorrendo la grande diga siamo giunte a d Amsterdam, dove è stato possibile per me visitare il Rijksmuseum, cosa che desideravo da tempo, e per altre recarsi all’asta mattutina dei fiori.
Erica ha organizzato per noi un viaggio molto vario, divertente ed istruttivo, molte sono le suggestioni e molti gli stimoli che ci siamo portate a casa: insegnamenti validi per i nostri giardini ma anche per la nostra vita.
Siamo rimasti affascinati dal meraviglioso viaggio olandese e ti ringraziamo per avercelo fatto condividere. Sicuramente sarà per te e Daniele motivo di ulteriori idee per il vostro già bellissimo parco friulano. Cari saluti.