Sono onoratissima di presentarvi una persona che ammiro moltissimo.
Lucia Mazzarello è conosciutissima ed amatissima da tutti nel piccolo mondo del vivaismo d’eccellenza italiano grazie al lavoro ormai trentennale con suo marito e l’azienda di famiglia ‘I Giardini e le Fronde’ in Piemonte. Se siete mai stati alle fiere di giardinaggio di qualità come Masino, Giardini d’autore, Fiori in Chiostro e tantissime altre, di certo vi sarete fermati ad ammirare i loro allestimenti.
Lucia e la sua famiglia hanno scelto di vivere e fare giardino quanto più possibile secondo natura. Leggi l’intervista se sei curiosa di saperne di più. In fondo a questo articolo trovi i riferimenti per contattare ‘I Giardini e Le Fronde’.
Buona Lettura!
Erica
Cosa significa per te oggi fare giardino?
Fare giardino significa creare armonia tra l’uomo e la natura circostante, significa prendersi cura delle persone attraverso la bellezza di un fiore, di una pianta e ovviamente di un insieme di elementi, significa giocare con colori, forme, profumi e tessiture per creare magia, significa provare a far comprendere come un giardino sia qualcosa di vivo, sia armonia, sia un posto da vivere ma anche da rispettare.
L’osservazione e’ la prima cosa, osservare il contesto, osservare la vegetazione naturale, il paesaggio circostante, ma anche osservare le persone che in quel contesto si muovono e vivono. Non credo al caso, quindi, se una persona vive in un certo contesto non e’ una coincidenza e se si rivolge a noi ed interagisce con noi significa che occorre fare un pezzo di strada insieme, quindi osservare e’ un concetto molto ampio che va oltre il paesaggio.
Quando lavori “insieme alla natura” hai il miglior insegnante di lavoro su te stesso, essere semplicemente presenti e concentrarsi sul fare in quel momento. Se ognuno di noi osservasse la sua reazione ad ogni problema che si presenta in giardino inizierebbe a comprendere qualcosa in piu’ di se stesso e chissa’ piano piano riuscirebbe ad andare oltre e a crescere nel suo percorso.
Che ruolo ha la perfezione nel vivaismo, nel far giardino?
La perfezione puo’ avere, a mio avviso una connotazione negativa, quando si interpreta non come equilibrio e unione fra cio’ che, a noi, pare infestante e cio’ che invece riteniamo gradito, ma come un ambiente estremamente rigido, dove sono ammesse solo le piante e gli animali a noi graditi ed ogni foglia caduta viene impacchettata e spedita in discarica.
Questo vale sia per il giardino che per le piante da vivaio. Quando vedo quelle piante “perfette” senza un difetto, ne’ nella forma ne’ nel colore delle foglie, magari tutte fiorite in una stagione in cui in realta’ non dovrebbero esserlo, mi sembra di vedere qualcosa di cosi’ finto che avverto un senso di violenza nei confronti di madre terra.
La vera “perfezione” e’ accogliere la vita che si continua a manifestare senza sosta nella natura, un ciclo continuo dove le coccinelle esistono perche’ esistono gli afidi. L’uomo e’ capace di interagire con la natura per produrre bonta’ e bellezza, ma quando va oltre e smette di dialogare con la natura, ecco che cominciano i guai.
Da voi animali e piante convivono abbastanza liberamente, che ruolo hanno anatre, oche e cani nella tua vita e nel vivaismo?
Un ruolo fondamentale, nella mia vita gli animali sono compagni di viaggio, siamo qui per compiere un percorso e loro sono gli amici che aiutano, consolano, curano, ci mostrano anche cose che non vorremmo vedere.
In vivaio ed in giardino sono i nostri aiutanti, le galline si nutrono di vermi e coleotteri che trovano nel terreno, le anatre mangiano soprattutto le lumache, uno dei due cani dorme con loro e le difende dai predatori ed i gatti tengono sotto controllo la popolazione di topi che altrimenti colonizzerebbero casa e pollaio. Poi le gazze ci rubano un po’ di uova, ogni tanto la volpe prende qualche gallina ribelle che dorme fuori dal pollaio, ma anche questo e’ nella normalita’ delle cose, nell’equilibrio.
Le oche, me le dimenticavo, mangiano l’erba e devo dire che da quando ci sono loro il prato e’ piu’ bello.
Tu ‘vivi’ il tuo lavoro, nel senso che la vostra famiglia è cresciuta attorno alla vostra realtà lavorativa, che è uno stile di vita. In che modo, diresti, diventare genitori ha influito sulle scelte che hanno reso I Giardini e le Fronde quello che è oggi?
In passato sono sempre stata sensibile alle problematiche collegate all’ambiente, da quando, poi, sono nati i nostri figli non ci sono state piu’ scuse, non solo abbiamo optato per una coltivazione completamente biologica, ma anche nell’ambito del biologico le scelte sono sempre state guidate dal voler creare un ambiente sano in cui vivere, dove i miei figli potessero rotolare nel fango, giocare nell’erba, insomma diventare grandi e forti senza rischiare di mangiare “veleni”.
Vivere il vostro lavoro, un po come per me con Viaggi Floreali, significa evolvere assieme – il lavoro rispecchia le tue esigenze, credenze, valori e come evolvi tu, cambia anche il servizio che offri. A che punto sei/siete in questa evoluzione, con due ragazzi adolescenti ed un mondo che da un paio d’anni sembra aver perso le costanti, le certezze.
Abbiamo deciso di chiudere il vivaio al pubblico e di ampliare il giardino, al momento siamo concentrati sulla progettazione e la realizzazione di giardini, ma vorremmo dedicare delle giornate ad ospitare le persone che vogliono fare esperienze di giardinaggio e di vita “secondo natura”.
Continuiamo a coltivare piante, e’ importante che le piante rispecchino quello che proponiamo quando realizziamo un giardino. In piu’ la comprensione delle caratteristiche delle piante e’ fortemente legata alla loro coltivazione. Con i cambiamenti climatici impari a cambiare e scegliere le piante, le specie e le varieta’ che piu’ si adattano. Abbiamo diverse collezioni, ma ultimamente stiamo facendo una selezione in favore di cio’ che risponde meglio alla siccita’, al vento e agli sbalzi di temperatura.
I ragazzi sono decisamente impegnativi in questo periodo, ma a volte sono anche di aiuto.
Non e’ un periodo facile ma dentro di me sento che mi devo fidare di quelle scelte che sono il frutto dell’istinto e anche del cuore.
Che consigli hai per chi vuole approcciarsi al giardinaggio o vivaismo oggi?
Domanda difficilissima, direi di scegliere di fare solo quello che da gioia, cercando di farlo mettendoci tutta la propria energia senza disperderla.
Io ho fatto molte scelte sbagliate che mi hanno comunque permesso di crescere, non so se oggi la scelta che ho fatto ci portera’ miglioramenti materiali, ma sicuramente e’ una fase di crescita necessaria.
Se si sceglie di occuparsi di giardinaggio o di vivaismo, bisogna studiare tanto, collaborare con colleghi e professionisti diversi che operano nel settore, osservare tanto, ascoltare la natura.
Io parlo tanto ma ascolto anche tanto, perche’ riesco ad imparare molto proprio dall’interazione con gli altri.
Ho iniziato a fare questo lavoro che era il lavoro di mio marito, avevo studiato economia e quando ho deciso di cambiare perche’ la citta’ non era proprio nelle mie corde e fare la pendolare non si conciliava con la mia idea di famiglia, ho iniziato a studiare, in casa c’erano libri su tutto, giardinaggio, fitopatologia, libri fotografici, arboricoltura, saltellavo da un argomento all’altro e poi ascoltavo mio marito, lo seguivo e osservavo. Piantavo le piante, facevo l’irrigazione in vivaio, bagnavo a mano, con lui che mi spiegava come non fosse facile bagnare.
A quel punto ho capito che era quella la mia strada.
Se dovessi scegliere 1 giardino che rispecchia ciò in cui credi, quale sarebbe?
Non ti so rispondere, il giardino forse piu’ famoso che ho visitato e’ stato il giardino di Oudolf a Hummelo quando era ancora visitabile, poi giardini privati e giardini storici, sempre troppo pochi, ma le emozioni piu’ intense le riconduco al bosco, ai paesaggi naturali e selvaggi. Camminare in un bosco per poi arrivare vicino ad una quercia monumentale e’ stata l’emozione piu’ grande di questa estate, ci siamo concessi un viaggio nel centro sud Italia e la Basilicata e l’Abruzzo mi hanno stregata.
Da un lato amo i parchi storici per i loro meravigliosi alberi, dall’altro amo le praterie, il design naturalistico di Nigel Dunnett. Ultimamente poi mi perdo nelle foto dei giardini di Caruncho.
Vedi mi e’ impossibile risponderti, forse perche’ nelle differenze sta il tutto.
Esiste un libro che ti ha maggiormente influenzata o che in qualche modo ti rispecchia?
Diciamo che dipende dal momento della mia vita, ora sto leggendo molti libri di psicologia e spiritualita’ e in mezzo ci metto libri fotografici dedicati ai giardini, hai presente, quando da bambina sceglievi il libro con tante figure, ogni tanto mi metto li’ e li sfoglio per carpire i segreti degli artisti dei giardini o semplicemente per godere della bellezza che da essi emana. Ho appena iniziato “Ogni albero e’ un poeta” di Tiziano Fratus. Diciamo che leggo e guardo e prendo quel che mi rispecchia in quel momento. Se metti insieme il libro “Donne che corrono con i lupi” libro che sto lentamente leggendo e “Ogni albero e’ un poeta” direi che puoi comprendere che in questo momento sono alla ricerca di me stessa ascoltando la natura che mi circonda.
Come o dove le persone possono vedere il tuo lavoro?
Spero di riuscire presto ad organizzare degli eventi nel nostro regno, cioe’ nel vivaio che stiamo sempre piu’ trasformando in giardino, nel frattempo pubblico su Instagram sul nostro profilo https://www.instagram.com/igiardinielefronde/
Abbiamo anche una pagina FB: I Giardini e le Fronde.
A brevissimo il nostro nuovo sito www.igiardinielefronde.it sarà online, al momento cliccando a questo link si trova il vecchio sito un po’ da aggiornare e focalizzato principalmente sulle piante del vivaio.
Come possono le persone supportare il tuo lavoro?
Direi seguendoci sul sito non appena sara’ online e sui social e condividendo il nostro lavoro. Coinvolgendoci, se possibile, in progetti volti a diffondere la bellezza della natura in tutte le stagioni.