Cotswolds: il racconto di una compagna di viaggio

Felicissime di aver ricevuto questo bellissimo racconto di viaggio, non possiamo fare a meno di condividerlo.

Sono appena rientrata dal Viaggio nelle Cotswalds: un eden. Regnano pace, verde, fiori, animali liberi, luce, odori di erba tagliata ed essenze profumate, di lavanda e di the’ aromatici, di fish and chips e di dolci fatti in casa.
Con Viaggi Floreali, sai che la compagnia di viaggio condivide con te questi amori e l’armonia di gruppo ne sarà beneficerà’. Il mio, poi, è stato un gruppo eccezionale, donne speciali: Anna, Alessandra, Emilia e Eleonora, tutte entrate nel mio cuore e in quello di mia sorella, naturalmente così come la nostra guida, ormai amica, semplicemente fantastica. Attenta alle esigenze di ognuna di noi, piacevolissima nello spiegarci qualsiasi argomento, con naturalezza, con allegria, molta competenza, ma senza mai annoiare, condendo il tutto con chicche che non leggi di certo in giro.

Il video racconto fatto con le foto di Maria Rita, Anna, Eleonora, Emilia e Alessandra.


Abbiamo fatto base in un bed & breakfast delizioso. Tipica casa inglese per assaporare a pieno l’atmosfera britannica, con carte da parati e giardino compresi e un’ospite perfetta: Kate, efficientissima, sempre pronta a soddisfare ogni esigenza, e, anche lei sempre col sorriso!
La sua disponibilità mi ha veramente colpito. Un esempio tra tutti: la sera prima di partire, per salutarci, ci ha preparato un aperitivo delizioso, con tanti sfizi, naturalmente preparati in casa, compreso il cocktail a base di Pimm’s base di gin, con tanta frutta tagliata, menta e limone.
Le colazioni di Kate sono impareggiabili: molta frutta fresca, sempre melone, fragole, frutti di bosco, e anche ananas, pesche, passion fruit…insomma un vero tripudio.
Anche il pane, preparato da Kate, condito in modi diversi e gustosissimo.
Oltre al classico bianco o integrale da gustare tostato col burro e marmellate (sempre “homemade”).
Poi yogurt, cereali, dolci fatti in casa, manco a dirlo.
“Least but not last”, insomma non per ultimo cito: le uova.
Fritte, poached o (e le raccomando) strapazzate. Le uova sono di galline libere, il tuorlo è di un giallo che io non ricordo di aver mai visto ed hanno un sapore da provare assolutamente.
E poi l’angolo salato, con brie, salame, salmone e quant’altro.
Passiamo all’oggetto del viaggio. Ogni giorno abbiamo visitato uno o due giardini, tutti diversi nell’impianto, nella progettazione, nelle sensazioni che emana e l’impronta che lascia.
Ognuno ti incanta.
E l’ultimo, non sai perché, ti pare il più bello.
Fino al successivo…
C’è stato tempo per visitare dai paesini più tranquilli, immersi in una natura sfolgorante, dal silenzio rotto dal qualche belato ai villaggi più vivaci, sprizzanti di turisti colorati che gioiosamente li precorrono fotografando tutto (persino un gruppo di tartarughe …finte! In ferro, si! giuro!). Ogni paese comunque iconografico e dunque imperdibile.
Li abbiamo girati liberamente, per la gioia di chi ama i monumenti o fare shopping o riposarsi in una sala da the’ o sorseggiare una birra fresca in un pub, magari all’aperto, con vista a perdita d’occhio sul panorama e godersi il tramonto.
Il programma era fitto e lo abbiamo rispettato tutto.
Senza corse tuttavia, senza affanni, senza subire l’ansia dell’ “impegno” ma concertando insieme gli orari degli appuntamenti.
Parimenti, abbiamo concordato di variare il programma ed inserire un evento appreso lì per lì: porte aperte per un giorno ai giardini privati. Evento confermatosi un’esperienza unica, veramente speciale.
In conclusione è stato un viaggio splendido, lo suggerisco a chi ama la quiete, la natura.
A chi è curioso.
A chi vuole rigenerarsi nel fisico (si cammina un bel po’, ma ci si può sempre fermare per riposare! ) e nello spirito, nella zona c’è un rispetto della natura e delle persone che ritempra.
A Broadway ad esempio ci si saluta tutti in paese, anche se nessuno vi conosce.
Non serve parlare inglese, la guida vi tradurrà tutto, menu inclusi.
Basterà che impariate: “Hello!”, “Good morning” “Good bye!” e “Good evening”; prepariate un paio di scarpe comode et voila’, sarete pronti per partire per uno degli angoli dell’Inghilterra più incontaminati e più verdi, dove potreste imbattervi, con un po’ di fortuna, perché no, anche nell’Ispettore Barnaby.
Buon viaggio!
Maria Rita Genco

1 thoughts on “Cotswolds: il racconto di una compagna di viaggio

  1. elisabetta mastrocola says:

    Bellissimo racconto, rende l’atmosfera e fa sognare … Non vedo l’ora di poter partecipare ad uno di questi meravigliosi viaggi. Congratulazioni all’ideatrice!

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