Bressingham giorno 7

Mi sveglio con forti dolori al basso ventre. Sembrano i sintomi di una cistite. Sono molto delicata, purtroppo il diabete mi rende particolarmente vulnerabile, e mi è bastato lavorare per qualche ora nel giro d’aria della caffetteria per ammalarmi. Sono ovviamente frustrata, per un attimo percepisco il rischio di entrare in modalità Calimero, reazione comprensibile ma ormai inaccettabile: decido di reagire e non permettere al malessere di condizionarmi o comunque di fermarmi. Judith si offre di darmi un passaggio in macchina a Bressingham. Sono effettivamente stanca e dolorante, ed accetto di buon grado, potendo comunque pedalare al ritorno.

La mattinata a Foggy Bottom è favolosa. Luce meravigliosa, temperatura perfetta. Mi presento puntuale alla porta di Adrian, un po’ imbarazzata nel suonare il campanello, ma non vedendolo in giro mi sembrava opportuno annunciarmi.

Noto una cassetta piena di bottiglie vuote di vino e superalcolici. Mi viene spontaneo pensare a questi tre uomini single non per scelta, alle loro serate tra chiacchiere e bicchierate, mi chiedo se degli uomini così sensibili alla bellezza possono abituarsi a vivere senza la bellezza di un amore.

Con mia piacevole sorpresa, Adrian non è per nulla infastidito dalla mia annunciazione, sembra anzi contento e con entusiasmo mi porta a vedere i lavori da fare. Commento sulla bellezza di una serie di piante in vaso davanti casa, in particolare un Geranium che sembra essere il famoso ‘Rozanne‘ e che non avevo mai visto ne immaginato usato in vaso. Scopro così che anche ‘Rozanne’ è una creazione di Alan Bloom a cui Adrian è molto affezionato, oltre ovviamente a riconoscerne la bellezza. Mi racconta che è sempre Rozanne il geranium usato per creare il fiume azzurro nel Summer Garden, ideale perchè ha una fioritura lunghissima e copiosissima, aiutata certamente da una buona potatura non appena notiamo che rosetta centrale inizia a ributtare (verso metà giugno qui in UK).

Oggi mi viene chiesto di potare una salvia purpurea bellissima che ha invaso il camminamento dietro casa di Adrian, le rose ormai sfiorite ed un viburno a fioritura invernale.

Insomma lavoro nella zona forse più bella in questo momento all’interno del suo giardino privato. E’ un piacere stare qui al sole, prendermi cura di queste deliziose piante, ammirando tra l’altro la fioritura perfetta degli agapanti Liliput in mezzo a dei cuscinetti di Erica vagans con spighe bianche appena abbozzate, intervallati da macchie leggere di Pennisetum orientaleKarley Rose‘… il tutto condito da abbondante Erigeron karvinskianus allegro ed effimero.

La dimensione che mi piace in particolare del lavorare nel giardino degli altri, è che è un modo indiretta di cura e amore anche per la persona. Quando ho tempo, mi piace tanto dare una mano nei giardini degli amici, perchè è un altro modo di volersi bene. E oggi in giardino, ho sentito questa tenerezza nel potermi prender cura del giardino privato di questo canuto, taciturno signore.

Dopo pranzo mi son trasferita nel Summer Garden dove ho continuato il lavoro iniziato ieri di potatura della Nepeta racemosa ‘Walkers Low’. Il caldo di oggi rende il lavoro davvero fastidioso in quanto i minuscoli peli della nepeta si appiccicano alla pelle sudata e nella foga dei movimenti decisi per togliere la potatura si crea un effetto frusta. Santi giardinieri. Mi prendo cura delle Campanule lactiflora che in questa stagione hanno finito la prima fioritura e devono essere accorciate del 50% per permettere una seconda fioritura estiva.

Arrivano le 16 e mi accorgo che tutto sommato i dolori non si sono fatti sentire più di tanto. Inforco quindi la mia bici e corro a casa.

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