Cornovaglia maggio – Diario di Viaggio

Si sono appena concluse le prime tre settimane di viaggio tra i giardini dell’ Inghilterra del Sud, iniziato il 3 maggio nel Somerset, con una settimana di Cornovaglia, il Devon, Il Surrey, il Sussex e gran finale nel Kent di Sissinghurst, Great Dixter ed altre perle più e meno conosciute. In poche settimane ho vissuto due stagioni con tutti i loro estremi, dalle gelide alture della Brughiera di Dartmoor, alle calde giornate assolate del Kent. Emozioni fortissime date dai colori prepotenti di Azalee centenarie dei Woodland gardens cornici, dalla magia del ‘mare’ blu di bluebells celato dagli innumerevoli boschi attraversati, dai profumi inebrianti di rhododendron fragrantissimum, syringa, clematis montana e Convallaria majalis, dai venti forti e mozzafiato che sulle alte e frastagliate coste della Cornovaglia rimettevano in prospettiva ogni pensiero, spazzando via con vigore il superfluo, dai poetici scorci ricevuto in dono da generosi giardinieri che con amore hanno creato piccoli e grandi angoli di paradiso da condividere con chi ha la sensibilità di apprezzare, dagli incontri inaspettati con nuovi amici floreali che percepisci essere l’ inizio di una lunga, bella amicizia fatta di scambio, crescita e apprendimento…. e tanto divertimento. E’ stato un maggio intenso, ricco di bellezza e profondità, di cui desidero condividere alcuni momenti pubblicando i diari di viaggio in puntate.

CORNOVAGLIA 4-11 MAGGIO

Il nostro viaggio inizia sul confine tra Devon e Cornovaglia, a Yelverton, dove alloggiamo in un piccolo B&B gestito da una bizzarra e divertentissima coppia di prime donne John e David che ci ricevono con la più frizzante ed amichevole accoglienza immaginabile.

Questo alloggio è stato ideale per visitare i due meravigliosi giardini di Buckland Monachorum, a soli 5 minuti di distanza – villaggio antichissimo, sede di una abbazia cistercense importante in periodo medievale, poi divenuta dimora dei famosi esploratori Grenville e Francis Drake, che si raggiunge attraversando un pezzo di brughiera ventosa popolata da cavalli e pecore allo stato brado.

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Brughiera e cavalli liberi

La parrocchia di Buckland Monachorum conserva l’Abbazia, un bellissimo villaggio con tanto di Pub dove abbiamo cenato, e tre tra i più famosi giardini d’Inghilterra. Giardini incastonati armoniosamente nel paesaggio circostante, tanto da non capire chiaramente dove iniziano e dove finiscono.

Dettagli di un sentiero pubblico (Public footpath), che attraversa il giardino di 'Garden House ' - Buckland Monachorum - Conovaglia maggio 2014
Dettagli di un sentiero pubblico (Public footpath), che attraversa il giardino di ‘Garden House ‘ – Buckland Monachorum
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passeggiata verso Buckland Monachorum
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Strade Corniche con felci e bluebells
Passeggiata tra Garden House e Buckland Monachorum
Passeggiata tra Garden House e Buckland Monachorum
Public Path
Public Path

Le strade, i public paths che attraversano i campi privati sono abbelliti naturalmente da rododendri secolari, milioni di giacinti selvatici (bluebells) e aglio ursino. Il sentiero che collega il villaggio di Buckland al nostro primo giardino è, in sé, una piccola opera d’arte.

Al nostro arrivo a Garden House, siamo accolti da Nick Haworth, il capo giardiniere di questo gioiello di giardino eclettico, che nasconde un perfetto ‘Arts & Crafts garden’ dentro le mura dell’antico Vicarage ed un ‘Wild Garden’ nella parte esterna.

Innegabile l’emozione alla vista dei colori e dimensioni dei rododendri, aceri e felci arboree che ci accompagnano scendendo verso valle percorrendo i sentieri pieni di sorprese e magnifici panorami da ogni dove. Questo landscaping non è affatto naturale, fu Keith Wiley a creare gli scorci, con un impegno decennale.

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Nick Haworth e un rododendro secolare alle sue spalle
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Tra aceri e rododendri

Garden House, ora gestito dalla Fondazione Fortescue, è un dono all’umanità fatto dal compianto Lionel Fortescue, rettore del famoso Eton College ed ibridatore di rododendri, alcuni dei quali sopravvivono nel giardino dall’impianto originale negli anni ’40.

Nick ci accompagna in una lunga e dettagliata visita al giardino, felice di poterci raccontare gioie e dolori di lavorare in uno dei giardini più conosciuti al mondo, citando con grandissimo rispetto i suoi predecessori.

Essendo noi particolarmente affascinati dal ‘giardino naturale’, Nick ci racconta come l’opera trentennale di un visionario Keith Wiley, che negli anni ’80 volle dimostrare al mondo che si poteva fare giardino in maniera diversa, sostenibile e naturale, il New Naturalism, come lo definì lui stesso, gli sfuggì di mano e fu motivo del suo allontanamento forzato dal giardino, ma che ad oggi conserva l’aspetto affascinante del paradiso perduto.

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The wild garden in giugno 2014
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The wild garden in giugno 2014
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Il walled garden

L’utilizzo di grandi colonie di piante perenni, bulbi, intercalate e incorniciate da arbusti e cespugli che si susseguono in fioriture e fogliame interessante durante l’anno e portano lo sguardo a posarsi su un percorso pieno di interesse in ogni stagione. (On the Wild Side è il libro di Keith Wiley che ha profondamente influenzato il mondo dell’architettura del paesaggio e giardino)

Cornus Plicata e graminacee
Cornus Plicata e graminacee
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Aceri dal public path
Aceri dal public path
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Rododendri
Il gruppo felice!
Il gruppo felice!

Dopo un pranzo leggero e gustoso all’interno del giardino stesso, siamo andati alla vicina Abbazia di Buckland, oggi gestita dal National Trust. Ad accoglierci c’era Sally, che da 20 anni è a capo di 3 giardinieri e una ventina di volontari nella conservazione di questo spettacolare luogo.

Il giardino Elisabettiano a Buckland Abbey
Il giardino Elisabettiano a Buckland Abbey
Buckland Abbey
Buckland Abbey

L’Abbazia fu sconsacrata da Enrico VIII e quindi dimora privata dal XVI secolo, ma l’esterno è rimasto inalterato. Negli ultimi anni, ci racconta Sally, i tassi secolari (700 anni) sono morti uno ad uno, in parte a causa di violente tempeste, sempre più frequenti, ma soprattutto a causa dell’Armillaria, un fungo che attacca le radici degli alberi più deboli e ne causa la morte.

Con grande partecipazione emotiva Sally ci racconta dei progetti di manutenzione e ci accompagna a vedere il recente recupero del giardino elisabettiano, un orto giardino molto formale, con una fontana centrale e quattro aiuole geometriche ai lati, coltivati a verdura, fiori e piante di frutti di bosco.

The Kitchen garden
The Kitchen garden

Molto romantico il giardino del Cider House, anticamente sede del laboratorio di sidro dell’ Abbazia, oggi B&B di lusso gestito da esterni (mi son messa in lista d’attesa per prenderlo in gestione quando si libera!) e che eleganza l’orto! Filari di verdura intercalati da alberi da frutto, fiori da taglio e il più bel panorama sull’intera tenuta.

Giorno 3

Dopo un teatrale saluto dei nostri hosts John & Dave, ci lasciamo il Devon alle spalle, entriamo in Cornovaglia percorrendo la Tamar Valley fino a raggiungere Cotehele, una tenuta agricola del 1400 di proprietà della famiglia Edgcumbe, che dal 1947 è curata dalla National Trust.

La scelta di includere Cotehele tra i giardini di questo viaggio è dovuta alla natura agricola della tenuta come testimone dell’ antica importanza che la Cornovaglia vantava nell’agricoltura nazionale.

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Cotehele – the manor house
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Cotehele Manor House e formal gardens
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Il porto
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Il fiume Tamar

Il National Trust ha ricostruito tutte le parti della proprietà, anche se in realtà non erano mai coesistite tutte. E’ possibile visitare la dimora signorile, il granaio, il giardino da fiori recisi, il parco di narcisi, la Torre di avvistamento, i frutteti, il vivaio, e il prestigioso Valley Garden, la parte più spettacolare, che conduce dalla casa fino al fiume passando sotto antichissimi rododendri. Sul fiume troviamo anche il mulino ad acqua che produce ancora farina, ed il porto con gli edifici doganali che nel corso dei secoli vedevano scaricare carbone e calce (che bruciati assieme creavano un potente fertilizzante ideale per ammendare il terreno acido di questa zona) lasciando posto a fiori e frutta, che venivano trasportati a Londra per essere venduti a Covent Garden con ben 6 settimane di anticipo sui raccolti del Kent ed Essex, le due contee regine per la produzione di fiori e frutta.

Lasciata la Tamar Valley ci dirigiamo a Ovest, attraverso un antico bosco, per raggiungere un piccolo tesoro nascosto, che rimarrà nei cuori di questo gruppo per molto tempo.

Cotehele - Cornovaglia maggio 2014
Cotehele – the valley garden
Cotehele - Cornovaglia - maggio 2014
Cotehele – the valley garden
cotehele tower
Cotehele Tower
cotehele petali
petali di rododendro

Ad aspettarci con il grembiule da cuoco c’è Kenneth Willcocks, proprietario e creatore del suo gioiello Ken Caro garden. Ken, ci spiega, sta per Kenneth e Caro sta per Caroline, sua moglie. Entrambe sono ultra ottuagenari, stanchi e affaticati ma innamorati di questo loro angolo di paradiso di cui ancora ancora riescono a gioire.

Arrivo a Ken Caro
Arrivo a Ken Caro
Boschi
Stradine Corniche
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Bosco antico

A conquistare i cuori del nostro gruppo è stato scoprire che il nostro pranzo è stato preparato da Kenneth in persona e consumato nella panoramica veranda di famiglia, tra le foto di Kenneth con il Principe Carlo, con Camilla, con Queen Elizabeth, con i suoi numerosi cavalli ultrapremiati.

Tra una fetta di sgombro affumicato ed un’insalata di patate Kenneth si racconta nelle sue molteplici vesti di agronomo, giudice, allevatore di cavalli e infine collezionista di camelie, hidrangee, iris e magnolie.

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Kenneth
pausa meditativa
pausa meditativa
Uno dei tanti scorci del giardino Ken Caro
Uno dei tanti scorci del giardino Ken Caro

Conquistati dalla benevolenza di quest’uomo e da lui incitati ad andare ad esplorare le sue collezioni, ci diamo appuntamento alla panchina sopra il laghetto….. e così inizia una passeggiata d’amore tra le mille sorprese create da siepi rompivento colorati, angoli di conifere particolari, camelie di ogni forma e colore, magnolie gialle rarissime, libertie splendide, gunnera enormi, cicerchie mai viste prima… tutto farcito da bei panorami sulle dolci colline circostanti.

Sopra il laghetto ritroviamo Kenneth seduto sulla panchina, meditativo e compiaciuto mentre si gode il bel panorama.

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Il laghetto a Ken Caro
Ken Caro
Ken Caro giugno 2014
Ken Caro Garden in giugno - abbiamo mangiato un pranzetto coi fiocchi preparato da Kenneth
Ken Caro Garden in giugno – 2014
ken caro gardeners
Passaggio generazionale
ken caro casa
La casa di Kenneth e Caroline

Conosciamo il giovane giardiniere che da pochi mesi ha preso in mano la manutenzione del giardino. 24 anni – innamorato della sua nuova vita a sud, proveniente dalla Scozia, ed entusiasta della stagione precoce nonchè della possibilità di sperimentare con piante che a nord non sopravviverebbero. Si dice consapevole dell’importanza delle collezioni che ha tra le mani e del rischio di danneggiare piante di cui non ha modo di sapere l’origine fino alle stagioni successive.

Lasciamo Kenneth ed il suo giovane amico con uno sguardo di affettuosa stima reciproca e con l’invito a tornare il prossimo aprile per vedere le magnolie nel loro massimo splendore.

Ci dirigiamo a sud, verso la nostra prossima meta che ci ospiterà per due notti: Tredudwell Manor, a Bodinnick, sul fiume Fowey.

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Le strade ripide finiscono in mare, senza alcuna barriera.. ce la faranno i nostri eroi?
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Bodinnick – e la strada finisce nell’ acqua
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Bodinnick, il panorama dal ristorante

E così facciamo il nostro primo incontro con il mare Cornico, una visione magica, baciata da brillanti raggi del sole del tramonto prima di raggiungere l’elegante dimora in stile Queen Anne.

Il nostro arrivo a Tredudwell B&B
Il nostro arrivo a Tredudwell B&B

Tra storie di fantasmi e pirati andiamo a dormire dopo una cena panoramica sul porticciolo di Fowey.

tredudwell stairs
Tredudwell Manor
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Tredudwell Manor
tredudwell salottogradne
Tredudwell Manor
tredudwell salotto
Tredudwell Manor – Honesty Bar
tredudwell master bedroom
Tredudwell Manor
tredudwell manor
Tredudwell Manor

A domani per la seconda puntata!!

Grazie a Chiara Bordoni per le immagini gentilmente donate!

2 thoughts on “Cornovaglia maggio – Diario di Viaggio

  1. maria cristina montanini says:

    non vedo l ora di poter partire con voi….sogno da una vita viaggi cosi’…andar lento tra fiori e giardini…

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