Scritto da Laura Vaccari
25 OTTOBRE, VENERDI
L’inizio di un viaggio comincia già fuori dalla porta di casa, quando ti assale l’incertezza su come impiegare l’ultimo minuto: ancora baci e saluti a chi resta, o un’ultima ispezione ai bagagli? Ancora un ciao ai ragazzi che alla finestra recitano un melodrammatico addio…. e si va!
E’ veloce il tragitto fino all’aeroporto e a parte un paio di forti emozioni (leggi: panico), al solito decollo e all’inevitabile atterraggio, ci troviamo in suolo britannico a bordo di una quasi sciccosa Audi, tutta moquette e tecnologia che ci mette subito alla prova: freno a mano elettronico…come si toglie? …Ma la smorfiosa no sa ancora con chi ha a che fare.
E per la seconda volta oggi, si va verso un’altra meta, in terra straniera, al buio e con le idee poco chiare sulla direzione da prendere. Ma basta un n° di telefono, e la risposta di un gentile interlocutore, per arrivare a destinazione, appropriarsi di una stanza, togliersi le scarpe e ordinare la colazione. Buona notte. Finalmente.
26 OTTOBRE, SABATO
Per la prima volta ho un contatto reale con una vera, originale, succulenta FULL ENGLISH BREAKFAST. Wow!

Alle 10 ci aspetta Jan la nostra prima Donna di Fiori, proprietaria di JW Blooms. Un’ accoglienza davvero piacevole nella sua “capanna” con thè e biscotti, of course. Al calduccio della stufa parliamo di come organizza i suoi workshop di impostazione del giardino e di composizione floreale, e di come lavora. Mi rendo conto in pochi minuti, che questa donna fa un lavoro fantastico e che se mi chiedesse di restare, direi di sì! La mia meraviglia cresce ancora quando visitiamo il campo dove Jan fa crescere i suoi fiori. E’ tutto di una semplicità e di una vitalità… Il mio personale premio oscar va all’idea di piantare i tulipani sul fondo di una vecchia vasca da bagno, in modo da ottenere fiori dai gambi lunghissimi.

Jan mi sembra una vera guru del settore, è così rilassata, così libera da schemi che non può non contagiarti facendoti venire voglia, all’istante, di seminare, trapiantare, concimare…. Ce ne andiamo con la certezza che Jan può davvero insegnare molto, e con una piccola e preziosa selezione di semi ordinatamente riposti in sacchetti di organza, che ha raccolto per noi. Che peccato andare via!! Fare questo lavoro potrebbe essere il mio sogno. O forse lo è…


Riprendiamo il viaggio verso ovest. Meta: il giardino privato di Ken Caro. Il percorso si distingue per bellezza e novità, la stretta strada costeggiata da quelli che battezziamo “muri vegetali”, sarà una presenza costante e sempre stupefacente. Attraversiamo boschi, costeggiamo prati e arriviamo a destinazione. Il giardino è molto bello nonostante non ci siano gli amici fiori. Ma devo dire che tra foglie, rami e rimasugli di fioriture estive, non posso fare a meno di essere affascinata dalla cura e dalla devozione che questo giardino ci mostra.


E’ ora di avviarsi verso la cuccia di questa notte, m non prima di una sosta per uno spuntino. Quale migliore scelta di un pub di campagna, soprattutto se si tratta del mio “primo pub”! … Biliardo, uomini con birra, schermo con partita di rugby, mega sandwich, tavolo con macchie di precedenti spuntini, soffitto basso, ragnatele alle finestre: perfetto direi
Più perfetta ancora la sistemazione di stanotte che meriterebbe una dettagliata ma lunghissima descrizione. La stanza è bellissima, colorata, confortevole, al di sopra di ogni aspettativa; ce la godiamo bevendo thè, caffè, sgranocchiando biscotti, un film, tra i cuscini…

27 OTTOBRE DOMENICA
Scopriamo al mattino che l’ora legale entra in vigore anche in Inghilterra: alle 8.30 la colazione non è pronta?! Infatti sono le 7.30, ci comunica la padrona di casa! Bene abbiamo un’ora da far passare, il sole sbrilluccica tra le nuvole e allora andiamo ad esplorare. A sorpresa una vigna, un capanno attrezzato per produrre vino, che sorpresa…in Cornovaglia!

Gran bella sistemazione qui al Lower Barns di Saint Austell, tra boschi e prati, a pochi minuti dalla strada principale, l’esterno delizioso con la jacuzzi a cielo aperto ed il capanno in pietra per le cene, il curatissimo giardino. Super curata e di ottima qualità anche la colazione servita ad un gran tavolo rotondo dove gli ospiti siedono tutti assieme tra coloratissime porcellane e sfiziosi decori. Riesco addirittura ad ottenere un caffè espresso, così forte..troppo..anche per me.

Lasciamo Lower Barns, passando per Pengrugla (mai avrei pensato che un villaggio inglese potesse aver un simile nome!)

Il nostro viaggio oggi ci porta a Fowey, dove Rebecca e Maz, proprietarie di Garden Gate Flower Company, ci aspettano per il nostro secondo appuntamento con le fantastiche Donne di Fiori.


Visitiamo subito il campo dove le due grintose ragazze seminano, trapiantano e raccolgono i fiori necessari alle loro composizioni che vengono sempre più richieste, a mio avviso per la semplicità e la naturalezza degli accostamenti. L’immancabile thè stavolta lo sorseggiamo in una graziosa English-issima cucina, accompagnato da torta casalinga e piacevolissima consultazione del book con i loro lavori.
Di questo incontro mi rimane incollata una speciale energia, quella che schizza fuori da queste due intraprendenti ragazzone che con grande semplicità, una buona dose di fortuna (non a tutti capita di possedere svariati acri di terra!), e tanta voglia di fare, si sono inventate un lavoro che è anche uno stile di vita. Le lasciamo in questa domenica mattina tra il cielo e i prati attorniate da cani, figli e mariti.

Proseguiamo per visitare il giardino effettivamente ben nascosto di ‘Hidden Valley’. Sono in piena fioritura migliaia di coloratissime Dalie che a detta del proprietario che ci accompagna, verranno fra qualche giorno rasate al suolo. Il giardino si sviluppa tra una fonte naturale e la ferrovia dove passa il treno per “London” ci racconta il proprietario. Ci sono ancora molti lamponi da raccogliere e un grazioso capanno con tea room e spazio vendita di piante.

Pausa pranzo durante il viaggio che ci porta ancora più a ovest. Ottimo il mio primo Fish and Chips gustato al Pub New Inn di St. Austell, in una deliziosa atmosfera al calduccio di un’accogliente saletta, coccolate dalla simpatica cameriera in questa fredda e piovosa domenica.
Il tempo peggiora, si attende una tempesta di pioggia e vento nella notte. Ma noi comunque esploriamo e seguendo il fascino dei nomi sulla mappa, ci imbuchiamo nei pantani creati dalla bassa marea a Devoran. Proviamo a spingerci a sud fino a Falmouth, triste cittadina sul mare che, sarà per il tempo grigio, sarà per la scarsa vitalità, ci fa decidere che una sosta per un caffè può bastare.

Buio pesto e pioggia battente ci accolgono a Killagordens Shires, fattoria in campagna poco distante dalla città di Truro dove ci siamo approvvigionate di gustosa cenetta take away in ristorante cinese gestito da inglesi! Fra le tenebre cerchiamo la proprietaria che arriva dopo essere stata allertata dal vicino di casa a cui abbiamo chiesto aiuto. Entriamo in una specie di parco giochi ceramico: ovunque si appoggia lo sguardo piatti, piattini, tazze, teiere….appesi o appoggiati su mensole che riempiono tutto il perimetro della stanza. Il fuoco scoppietta nel focolare e se non fosse per l’odore di muffa che pervade questa casa, sarebbe quasi bello stare qui mentre fuori imperversa la pioggia. La nostra stanza è molto carina, azzurra la finestra, azzurra la trapunta, azzurri i muri e fra tutto questo, una cosa che fa tornare indietro con il tempo: una scatola con la carta da lettere!
Al risveglio ci attendono altre sorprese: la colazione viene servita nella stanza più piena di ninnoli che si possa immaginare. Non manca niente, mensole, ripiani, credenze, piattaie e tavolini tutte in un tripudio di porcellane variopinte in una sorta di horror-vacui britannico.

